Teoria introduttiva |
Nota: La funzionalità è ancora in fase di sviluppo/test
L'indice di criticità è un valore che viene assegnato ad un qualsiasi elemento appartenente alla rete del Gas. Esso quantifica l'entità dell'effetto che si avrebbe sulla rete nel caso in cui quello stesso elemento fosse messo fuori servizio. Il gas che circola nelle condotte ragginge autonomamente un equilibrio senza l'intervento del gestore e l'analisi di criticità consente di conoscere tale assetto. Quest'indice è comune a tutti i componenti della rete, nonostante la loro diversità, in quanto il loro malfunzionamento o la loro interruzione causano uno o più disservizi alle utenze ma anche alla rete stessa. Questa procedura è eseguibile anche manualmente, ma il meccanismo diventa oneroso su reti di notevole dimensione ed è per questo che è conveniente la sua automatizzazione.
Tutto il meccanismo che consente calcolo di quest'indice viene definito "Analisi di criticità".
Se si considera quanto riportato nelle Linee Guida CIG n. 13, con particolare riferimento ai “Criteri per la classificazione dei livelli di vulnerabilità”, sono riportate le seguenti tipologie di rischio in base ai danni o alle interruzioni che una infrastruttura può subire: - Rischio basso: danneggiamento parziale delle infrastrutture, senza interruzione della fornitura. - Rischio medio: danneggiamento parziale delle infrastrutture, con interruzione della fornitura ad un numero inferiore a 250 clienti. - Rischio elevato: danneggiamento parziale delle infrastrutture, con interruzione della fornitura ad un numero maggiore di 250 clienti o a infrastrutture essenziali agli interventi di Protezione Civile.
Appena si verificano le condizioni di rischio alto, cioè interruzione della fornitura ad un numero di clienti (utenze o PdR) maggiori di 250 o a infrastrutture essenziali, si instaurano le cosiddette “condizioni di emergenza”. Segue poi che le condizioni di emergenza sono tanto più gravi quanto maggiore è il numero di utenze (PdR) alle quali viene interrotta la fornitura. In genere i Gestori eseguono una classificazione di questo tipo: - n° utenze con fornitura interrotta ≤ 250 → assenza condizioni di emergenza (livello 4); - n° utenze con fornitura interrotta da 251 a 500 → condizioni di emergenza di livello 3; - n° utenze con fornitura interrotta da 501 a 1000 → condizioni di emergenza di livello 2; - n° utenze con fornitura interrotta > 1000 → condizioni di emergenza di livello 1.
Chiaramente non tutte le utenze hanno la stessa importanza, motivo per il quale le stesse linee guida non si riferiscono esclusivamente ai clienti ma anche alle “infrastrutture essenziali agli interventi di Protezione Civile”. Quindi ci saranno determinate utenze, quali ospedali, case di riposo, ed altre (ad esempio le utenze industriali con uso tecnologico/produttivo del gas) che hanno importanza maggiore e che per questo motivo vengono spesso definite “non interrompibili”.
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